25 febbraio, 2008

NESSUN TITOLO...SL IL TESTO

A qualche luogo appartengo?
(Quando questo è iniziato)
Io non avevo niente da dire
e mi ero perso nel nulla che c'è dentro di me
(ero confuso)
E io vivo per cercare di capire,
ma io non sono l'unica persona con queste cose in mente
(dentro di me)
Ma tutto ciò che loro possono vedere sono le parole rivelate
E' l'unica cosa vera che mi è rimasta da provare
(niente da perdere)
Sono bloccato, depresso e solo.


E la colpa è dentro di me, la colpa è dentro di me...
Io voglio guarire, voglio provare sensazioni,
quello che pensavo non era mai la realtà
voglio lasciare andar via il dolore che ho provato fino adesso
Cancellare proprio tutto il dolore
Io voglio guarire, voglio provare sensazioni, sentirmi vicino a qualcosa di vero
Voglio trovare qualcosa che ho voluto fino adesso qualche luogo a cui appartenere
E non ho niente da dire,non posso credere di non essere caduto giù proprio di faccia
(ero confuso)
Guardo da ogni parte solo per scoprire che non è proprio come mi ero immaginato
(ma cosa sono io?)
Cosa ho io? solo negatività?
Perchè io non riesco a giustificare il modo in cui tutti mi guardano
(niente da perdere)
Niente da guadagnare, depresso e solo
E la colpa è dentro di me, la colpa è dentro di me
Io voglio guarire, voglio provare sensazioni,
quello che pensavo non era mai la realtà voglio
lasciare andar via il dolore che ho provato fino adesso
Cancellare proprio tutto il dolore
Io voglio guarire, voglio provare sensazioni, sentirmi vicino a qualcosa di vero
Voglio trovare qualcosa che ho voluto fino adesso qualche luogo a cui appartenere
Io non conoscerò mai mè stesso finchè non proverò a farlo da solo
Perchè io non proverò mai niente altro, finchè le mie ferite non saranno guarite
Io non sarò mai qualcosa fino a che non cambierò questa situazione
Io cambierò, io oggi troverò mè stesso
Io voglio guarire, voglio provare sensazioni,
quello che pensavo non era mai la realtà
voglio lasciare andar via il dolore che ho provato fino adesso
Cancellare proprio tutto il dolore
Io voglio guarire, voglio provare sensazioni, sentirmi vicino a qualcosa di vero

07 febbraio, 2008

COSA VOGLIONO REALMENTE LE DONNE...

Un giorno, il giovane re Artù fu catturato ed imprigionato dal sovrano di un regno vicino. Mosso a compassione dalla gioia di vivere del giovane, piuttosto che ucciderlo, il sovrano gli offrì la libertà, a patto che rispondesse ad un quesito molto difficile: "Cosa vogliono veramente le donne?".
Artù avrebbe avuto a disposizione un anno, trascorso il quale, nel caso in cui non avesse trovato una risposta, sarebbe stato ucciso.

Un quesito simile avrebbe sicuramente lasciato perplesso anche il più saggio fra gli uomini e sembrò al giovane Artù una sfida impossibile, tuttavia, avendo come unica alternativa la morte, Artù accettò la proposta, e fece ritorno al suo regno. Ivi giunto, iniziò a interrogare chiunque: la principessa, le prostitute, i sacerdoti, i saggi, le damigelle di corte e via dicendo, ma nessuno seppe dargli una risposta soddisfacente. Ciò che la maggior parte della gente gli suggeriva era di consultare una vecchia strega, poiché solo lei avrebbe potuto fornire la risposta, ma a caro prezzo, dato che la strega era famosa in tutto il regno per gli esorbitanti compensi che chiedeva per i suoi consulti.

Il tempo passò... e giunse l'ultimo giorno dell'anno prestabilito, così che Artù non ebbe altra scelta che andare a parlare con la vecchia strega, che accettò di rispondere alla domanda, solo a patto di ottenere la mano di Gawain, il più nobile dei Cavalieri della Tavola Rotonda, nonché migliore amico di Artù! Il giovane Artù provò orrore a quella prospettiva...la strega aveva una gobba ad uncino, era orrenda, aveva un solo dente, puzzava di acqua di fogna e spesso faceva anche dei rumori osceni! Non aveva mai incontrato una creatura tanto ripugnante. Perciò si rifiutò di accettare di pagare quel prezzo e condannare l'amico a sobbarcarsi un fardello simile! Gawain, venuto al corrente della proposta, volle parlare ad Artù dicendogli che nessun sacrificio era troppo grande per salvare la vita del suo re e la tavola rotonda, e che quindi avrebbe accettato di sposare la strega di buon grado.

Il loro matrimonio fu pertanto proclamato, e la strega finalmente rispose alla domanda: ciò che una donna vuole veramente è essere padrona della propria vita. Tutti concordarono sul fatto che dalla bocca della strega era uscita senz'altro una grande verità e che sicuramente la vita di Artù sarebbe stata risparmiata. Infatti il sovrano del regno vicino risparmiò la vita ad Artù, e gli garantì piena libertà. Ma che matrimonio avrebbero avuto Gawain e la strega? Artù si sentiva lacerato fra sollievo ed angoscia, mentre Gawain si comportava come sempre, gentile e cortese. La strega al contrario esibì le peggiori maniere... mangiava con le mani, ruttava e petava, mettendo tutti a disagio.
La prima notte di nozze era vicina, e Gawain si preparava a trascorrere una nottata orribile, ma alla fine prese il coraggio a due mani, ed entrò nella camera da letto e...che razza di vista lo attendeva! Dinnanzi a lui, discinta sul talamo nuziale, giaceva semplicemente la più bella donna che avesse mai visto! Gawain rimase allibito, e non appena ritrovò l'uso della parola (il ché accadde dopo diversi minuti), chiese alla strega cosa le fosse accaduto.
La strega rispose che era stato talmente galante con lei quando si trovava nella sua forma repellente che aveva deciso di mostrarglisi nel suo altro aspetto, e che per la metà del tempo sarebbe rimasta così, mentre per l'altra metà sarebbe tornata la vecchiaccia orribile di prima. A questo punto la strega chiese a Gawain quale dei due aspetti avrebbe voluto che ella assumesse di giorno, e quale di notte. Che scelta crudele! Gawain iniziò a pensare all'alternativa che gli si prospettava: una donna meravigliosa al suo fianco durante il giorno, quando era con i suoi amici, ed una stregaccia orripilante la notte? O forse la compagnia della stregaccia di giorno e una fanciulla incantevole di notte con cui dividere i momenti di intimità? Voi cosa avreste fatto?
La scelta di Gawain è distante solo un paio di righe... ma non leggete, finché non avrete fatto la vostra scelta!















Il nobile Gawain disse alla strega che avrebbe lasciato a lei la possibilità di decidere per se stessa. Sentendo ciò, la strega gli sorrise, e gli annunciò che sarebbe rimasta bellissima per tutto il tempo, proprio perché Gawain l'aveva rispettata, e l'aveva lasciata essere padrona di se stessa!

05 febbraio, 2008

Quando un tipo ti fa cagare......

In questa nuova puntata di Uomo VS Donna, ci focalizziamo sulle più colorite frasi che il sesso femminile rivolge al maschio quando quest'ultimo non è di suo gradimento...

UOMO: Non ci siamo gia' incontrati da qualche parte?
DONNA: Si, lavoro alla reception della clinica specializzata nelle malattie veneree.

UOMO: Non ti ho gia' visto da qualche parte?
DONNA: SI, e' per quello che non ci vado piu'.

UOMO: Questa sedia e' libera?
DONNA: Si, e' quest'altra lo sara' anche se ti siedi.

UOMO: Allora, andiamo da me?
DONNA: Non so. Ci sono due posti nel bidone della spazzatura?

UOMO: Andiamo da te o da me?
DONNA: Tutti e due. Io vado da me e tu vai da te.

UOMO: Vorrei tanto chiamarti. Qual'e' il tuo numero?
DONNA: E sull' elenco telefonico
UOMO: Ma, non conosco nemmeno il tuo nome…
DONNA: Anche quello e' sull'elenco.

UOMO: E cosa fai di mestiere?
DONNA: Sono un travestito.

UOMO: Di che segno sei?
DONNA: Divieto d'entrata.

UOMO: Come ti piacciono le uova per colazione?
DONNA: Non fecondati.

UOMO: ...siamo tutti e due in questa discoteca per le stesse ragioni.
DONNA: Infatti, per rimorchiare le fighe.

UOMO: Sono qua per farti realizzare I tuoi desideri nascosti.
DONNA: Vuoi dire che hai un asino e un dobermann a casa tua?

UOMO: Voglio donarmi a te.
DONNA: Mi spiace, non accetto la bigiotteria

UOMO: Potessi vederti nuda, morirei felice.
DONNA: Puo' darsi, ma se io ti vedessi nudo, morirei dal ridere

UOMO: Andrei in capo al mondo per te…
DONNA: Si, ma sapresti anche starci a lungo?

UOMO: Come fai ad essere così bella?
DONNA: Il contrario di quello che fai tu.